Oggi vorrei parlare con voi di una figura professionale a volte poco conosciuta ma che può essere spesso di grande aiuto per mamme, papà e bambini.
Stiamo parlando della Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, più semplicemente una neuropsicomotricista.
Per approfondire meglio l’argomento ho chiesto aiuto a Sofia, la neuropsicomotricista che collabora con noi a Jastmine. Quindi partiamo subito.
Ciao Sofia! Vuoi prima raccontarci un po’ chi sei.
Ciao a tutti! Sono Sofia Oldani, ho 23 anni, abito a Sedriano (zona ovest di Milano) e sono una Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva. Mi sono laureata a novembre del 2018 presso l’Università degli Studi di Milano e attualmente lavoro a Trenno presso l’associazione Mitades, dove svolgo la mia professione sia individualmente, che in piccoli gruppi. Da settembre 2019 collaboro inoltre con Jasmine, nel suo centro Jastmine, dove tengo un corso per genitori e bambini in cui propongo attività educative e psicomotorie per la fascia 6-12 mesi.
Ci puoi spiegare chi è una neuropsicomotricista e come può esserci di aiuto?
Secondo la definizione del D.M. Sanità del 17 gennaio 1997, N. 56: “Il Tnpee è il professionista sanitario che svolge, in collaborazione con l’equipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con altri professionisti dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuropsicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo (fascia di età 0 – 18 anni).”

Quindi cos’è la psicomotricità?
In parole più semplici, la psicomotricità è un insieme di attività che vengono proposte considerando sempre la spontaneità e l’unicità del bambino e che lo sostengono nel suo processo di crescita a livello motorio, emotivo, cognitivo e relazionale.
La psicomotricità si svolge attraverso il gioco: è il piacere di giocare con il proprio corpo che si muove nello spazio.
Nel tuo ambito la prevenzione immagino sia molto importante.
Senza dubbio. Ritengo che l’ambito preventivo sia un aspetto fondamentale di questa professione. In particolare, il neuropsicomotricista è in grado di individuare i bisogni di salute e prevenzione della disabilità e prevedere azioni necessarie al mantenimento della salute. Alcuni esempi di interventi preventivi sono i percorsi psicomotori in gruppo attivati negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, ma anche percorsi dedicati a genitori e bambini in fascia 0-3 anni, dove l’obiettivo è la promozione del benessere del bambino. E per realizzare il benessere del bambino, quale miglior strumento del gioco?!
La presenza del neuropsicomotricista durante un’attività di gioco tra bambini o tra genitore e bambino, permette di osservare le dinamiche relazionali e favorire il “giocare bene”, requisito fondamentale per un corretto sviluppo evolutivo.
Hai dei suggerimenti o attività da proporre ai genitori, sopratutto in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo, costretti molte ore in casa?
In questo periodo in cui siamo tutti a casa, capita che i bimbi siano o più agitati del solito, oppure più svogliati. Una cosa che sicuramente può aiutare a tranquillizzarli o a renderli più partecipi, è quella di programmare la giornata, creare una sorta di routine giornaliera, come quella che i bambini hanno al nido, ma anche a scuola. La routine offre contenimento e rassicurazione al bambino, permettendogli di gestire meglio il suo tempo e la sua attenzione all’interno delle attività. Cercate inoltre di limitare l’utilizzo di tv e dispositivi elettronici (massimo 30 min al giorno), bensì siate creativi e sperimentate nuove attività insieme ai vostri piccoli.
Le attività che potete riprodurre a casa per intrattenere i vostri bambini sono moltissime, vi elenco alcuni esempi in base alle età:
– 6-12 mesi: cestino dei tesori, pannello sensoriale, libri tattili, strumenti musicali, filastrocche e canzoncine con i gesti, semplici percorsi psicomotori (trascinamento, gattonamento, distruggere e costruire, ostacoli, gioco del cucù).

– 12-36 mesi: pittura con colori a dita o colori naturali, travasi con acqua/pasta/farina, gioco euristico, travestimenti, gioco del “far finta di…”, letture, filastrocche e canzoncine con i gesti, percorsi psicomotori (equilibrio/disequilibrio, gattonamento, salto, trascinamento, distruggere e costruire, ostacoli).
– 3-6 anni: pittura con tempere e acquerelli, sabbia cinetica, pasta di sale, costruzioni, travestimenti, gioco del “far finta di…”, musica e ballo libero, canzoncine da cantare e mimare, letture, percorsi psicomotori (equilibrio/disequilibrio, salto, corsa, striscio, capriola, canestro, ostacoli).

Grazie Sofia per averci fatto scoprire un po’ di più questa professione e per le tante idee proposte.
Per approfondire il tema della psicomotricità a casa e sui percorsi da proporre, non esitate a contattarci per una consulenza.
Seguiteci inoltre su instagram e facebook dove Sofia vi darà tante altre idee.
A presto.
Jasmine